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Mobilità passiva e attrattività: il rapporto tra Aziende Ospedaliere regionali e Università -

  • Immagine del redattore: Perugia per la Sanità Pubblica
    Perugia per la Sanità Pubblica
  • 9 mag
  • Tempo di lettura: 1 min

Attilio Solinas


Il problema del preoccupante incremento della mobilità passiva ovvero dei costi che la Regione deve sostenere per gli umbri che vanno a curarsi fuori dall’Umbria. La questione è strettamente legata alle sempre più pressanti problematiche organizzative , con carenza di organici e di apparecchiature aggiornate a tutti i livelli della nostra Sanità ma in particolare nelle due aziende ospedaliere. Si osserva inoltre ormai in modo sempre più palese uno scadimento dell’ “attrattivitá” dei Servizi per mancanza di figure di riferimento di elevata professionalità in particolare per quel che concerne la gran parte delle discipline chirurgiche, che sono quelle che più caratterizzano un grande ospedale e richiamano in esso i pazienti umbri e di fuori regione. Una consistente responsabilità per tale situazione è in carico all’Università di Perugia , titolare della maggioranza delle strutture complesse del Santa Maria della Misericordia. Occorre richiamare professionalità da altri atenei e regioni attraverso un accordo strutturale tra Azienda Ospedaliera di Perugia/Regione Umbria e Ateneo perugino che veda finalmente realizzata e operativa l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Perugia e Terni. Senza una svolta incisiva e rapida in termini organizzativi e di qualità dei Servizi e delle relative apicalitá il fenomeno della mobilità passiva umbra in incremento non potrà essere arrestato e non potremo tornare ai fasti degli anni trascorsi, quando i nostri ospedali erano di richiamo per tutta Italia.

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